Le costellazioni sono raggruppamenti di stelle, mappature convenzionali che l’uomo, da tempi antichissimi, ha assunto come strutture di riferimento nella sfera celeste.
Nel difficile periodo di isolamento, la transizione e l’instabilità sono stati sentimenti comuni che hanno caratterizzato indistintamente lo stato d’animo di tutti.
Nella ripresa lenta verso una normalità desiderata, siamo alla ricerca di certezze e nuove direzioni, nuove stelle polari, nuovi inizi.
Volgendo lo sguardo all’aspetto transcendente del cosmo e delle stelle, spazio ed entità che racchiudono le memorie della creazione, la vita prima della vita, l’arte rispecchia la necessità d’interrogarsi e riflettere sul mondo circostante, non con cecità ma con la consapevolezza che ogni nostra azione si ripercuote su di esso.
L’artista è colui che indica una strada, che precorre il tempo, che riesce a trasformare l’attesa nell’inatteso, in qualcosa d’inaspettato, che da forma all’invisibile.
Il Festival, creando nuove relazioni sociali, avvicinerà pianeti lontani, geografie ideali, connessioni umane.
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