Nasce a San Sperate nel 1958, dove vive con la mia famiglia, fiero delle sue radici.
L’esperienza che ora porta avanti nasce da due idee distinte.
La prima è l’idea bizzarra che si era posto, quella di realizzare, in una forma tridimensionale ma piatta, un quadro che rappresentasse nelle debite proporzioni, la facciata esterna di una qualsiasi casa tipica campidanese usando gli stessi materiali costruttivi di quella reale (cemento, ladiri, pietra, legno, ferro, vetro, etc.).
In seguito ha voluto realizzare la casa dei sui nonni paterni, sita in via Arbarei, considerandola sua opera principe.
Di seguito a questa esperienza venne in mente un’altra idea, nata da un articolo di giornale del 1976, periodo in cui il Maestro Pinuccio Sciola dettava le basi, e realizzava quello che ora si chiama “Paese Museo”. L’articolo recitava “La pittura di San Sperate alla Biennale di Venezia, ma i muri del paese non possono essere spostati”.
Da li la decisione di riprodurre con la sua tecnica i murales di San Sperate, in modo da poterli spostare al di fuori del paese, con particolare attenzione a quelli che ormai non ci sono più.
Le sue opere rendono un omaggio al “Paese Museo”, nato dall’arte del Maestro Pinuccio Sciola e di tutti gli altri artisti che l’hanno seguito in quella fantastica avventura che ha cambiato la storia della comunità.
Attimi che raccolgono riflessioni personali, i ricordi di un ragazzo che corre spensierato tra i colori e i sogni del suo paese.
Raggi di sole che riscrivono momenti intensi di una storia collettiva importante, portati in parte via dal tempo, ma vividi nei ricordi di chi li ha vissuti.
Ha esposto a San Sperate e a Cagliari.