Moses Concas

Moses nasce in Sardegna nel 1988, e cresce fin dalla tenera età a Quartu Sant’Elena tra spettacoli di teatro, musica e arte. Intraprende lo studio del pianoforte a sei anni e viene avviato a seguire la didattica più tradizionale: musica classica, teoria e solfeggio, fino ai primi anni duemila. Tuttavia il pianoforte non diventa il suo unico strumento prediletto e lo studio classico viene abbandonato per dare spazio alla sperimentazione.

Inizia dunque ad avvicinarsi al mondo hip-hop e al beatbox, scrive i primi testi e poesie in rima, spinto dal suo amore di esprimersi tramite la musica e l’arte, lasciando da subito emergere uno stile personale e nuovo che prende sempre più le distanze dall’impostazione classica ricevuta. Dai quindici anni sperimenta con nuovi strumenti: suona il didgeridoo e registra le sue prime tracce, ma sarà solo intorno ai vent’anni che inizierà a riprendere in considerazione l’armonica, la stessa che la sua nonna Liduina – formidabile artista e armonicista non udente – gli regalò quando ancora era un bambino.

Da allora non smette più di suonare, comporre e improvvisare e parte a Londra, qui inizia a suonare per le strade alla ricerca di quel “contatto musicale vero, dove cresci come persona prima che crescere solo come artista e musicalmente..” e armato di microfono lancia i suoi primi album con gli street show da mattina a sera.

Nel 2014 fonda la sua etichetta discografica, la Moses Productions London.

Moses inizia a esibirsi per locali e venue in UK, venendo premiato in un celebre programma tv migliore artista di strada della città di Londra, e l’anno dopo, vince la settima edizione di Italia’s Got Talent conquistando i giudici e il pubblico da casa.

Da lì un exploit di esibizioni per i teatri e festival di tutto il mondo; colleziona 400 milioni di visualizzazioni online e oltre 500 mila iscritti alle sue pagine.

Dal 2017 Moses e la sua armonica, arriva anche al cinema, in particolare nel film “Moglie e Marito” regia di Simone Godano, con Pierfrancesco Favino e Katia Smutniak; nel grande successo “Il Permesso” di Claudio Amendola.

Una pulsione necessaria e fisica di trasformare il respiro in fatto musicale”, una reale trasposizione di ritmo, sound e quotidiana espressione di se.