“C#/SeeSharp – La palestra delle emozioni”

Laboratorio a cura di Gloria Campaner

In collaborazione con Associazione PS Museum

Informazioni:
+39 324 5875094

“C#/ SeeSharp – La palestra delle emozioni”

La consapevolezza del gesto artistico, del corpo e della mente sono al centro del laboratorio teorico-pratico C#SeeSharp, nato da un’intuizione della pianista concertista Gloria Campaner che da anni lavora su quella dimensione particolare che si trova a metà fra la gioia dell’arte e la pressione psicofisica della disciplina della performance.

Dedicato a chi studia e suona uno strumento musicale, a chi vive a contatto con le arti performative ma anche a chiunque, ogni giorno, si affacci al palcoscenico della vita in cerca della consapevolezza delle proprie emozioni.

“C#/ SeeSharp – La palestra delle emozioni” intende aiutare giovani (e non solo) a esprimere la propria creatività, vincere le paure, mettere a fuoco le emozioni. Chi è alla ricerca di strumenti e pratiche per affrontare l’ansia da palcoscenico o lo stress da performance in pubblico, grazie a questo laboratorio troverà una traccia da seguire.

Cosa succederà durante la lezione?

Si uscirà dalla propria comfort-zone per esplorare un’imperturbabile serenità interiore, trovando la limpidezza di un nuovo e più forte gesto creativo. Un momento in cui sperimentare ed esercitarsi, in cui passare dalla teoria alla pratica, provare tecniche di respirazioni diverse, aprirsi all’ embodiment, (ovvero la consapevolezza riflessiva delle sensazioni nel momento presente) e all’autopercezione meditativa accompagnati dal canto delle Pietre Sonore del grande Pinuccio.

Ci sarà spazio anche per domande e risposte, mescolando la teoria alla pratica.
Sarà come fare un piccolo viaggio, alla conquista di se stessi.

In questo viaggio ti potranno essere utili alcune cose: abiti comodi, tappetino yoga, la disponibilità a perderti, il coraggio di ascoltarti, la voglia di scegliere.

Gloria Campaner

Gloria Campaner tiene concerti da anni in tutto il mondo, e come tutti coloro che hanno a che fare con la propria creatività e con un pubblico di fronte a cui esibirsi, ha cercato per lungo tempo tecniche e discipline che la aiutassero a gestire le emozioni che il momento della performance comporta.

Ecco come racconta la sua esperienza:

“Per anni ho studiato pratiche che mi aiutassero a portare sulla scena tutta la forza di cui ero capace, senza farmi bloccare dalla paura, dalla solitudine, dall’abitudine, dalla stanchezza. Nel tempo, mi sono resa conto che anche altri intorno a me vivevano le stesse fragilità. Così ho rielaborato tutto quello che avevo imparato e ho iniziato a insegnarlo. L’ho fatto nei posti più diversi: India, Stati Uniti, Sud Africa, Giappone, Brasile…

Ho insegnato nelle Università, nei Conservatori e nelle Accademie. Alla fine ho sempre trovato studenti, musicisti e professionisti che in qualche modo stavano cercando la stessa cosa: un rapporto più limpido con le loro capacità e ambizioni.

Un modo di essere felici nell’espressione del gesto creativo. Ecco perché, partendo dalla mia esperienza, appena posso cerco di aiutare chi ne ha bisogno; facendolo, ogni volta, aiuto me stessa”.