Silvano Tagliagambe, professore emerito di Filosofia della Scienza dell’università di Sassari, ha insegnato presso le università di Cagliari, Pisa, Roma “La Sapienza” e Sassari. Si è laureato in filosofia a Milano con Ludovico Geymonat e si è perfezionato in fisica all’università Lomonosov di Mosca.
È autore di più di 400 pubblicazioni, molte delle quali riguardano l’analisi dei più recenti risultati della fisica, delle neuroscienze e della psicologia e l’approfondimento del loro significato epistemologico, il legame tra la cultura scientifica e quella umanistica e tra l’arte e la scienza. Il 6 febbraio 2021 gli è stata conferita, di iniziativa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Andrea Granitzio, compositore, ricercatore, lecturer, project manager di progetti di internazionalizzazione della identità culturale della Sardegna. Ha conseguito la laurea in leggi e successivamente sia il Master che il PhD in Composizione al Royal Birmingham Conservatoire (UK), con tesi incentrata sulla relazione tra il suono delle Pietre Sonore di Sciola, le architetture calcaree naturali e l’orchestra.
Docente esterno al Politecnico di Milano nel corso di Master di Landscape, Interior and Spatial Design, in cui si occupa della relazione tra suono, percezione, cognizione e progettazione. Dal 2020 è il direttore artistico della programmazione musicale della Fondazione Sciola.
In questo libro l’esplosiva creatività di Pinuccio Sciola viene analizzata a partire dalla visionaria edizione della Turandot allestita dal Teatro Lirico di Cagliari nel 2014, un evento culturale di altissimo livello, frutto della magia dell’incontro tra la musica di Puccini e la scultura dell’artista.
Le sue pietre sonore, che infrangono l’intero sistema di attese usualmente associato alla loro materialità, trasformando l’opacità in trasparenza ed estraendo la sonorità e il canto da una massa inerte, hanno costituito, proprio per questo, il migliore allestimento scenico entro il quale collocare lo spettacolare gioco di antinomie e di rovesciamenti di prospettive della trama dell’opera, interpretato in modo geniale dalla musica di Puccini.