Maria Jole Serreli
Maria Jole Serreli nasce a Roma nel 1975 da genitori sardi, vive in Sardegna.
Inizia da autodidatta con il disegno e la modellazione dell’argilla, poi passa alla pittura e alla scultura. Oggi è artista poliedrica la cui espressività comprende performance e poesia. Il tutto è spesso mediato nella forma dell’installazione.
La prima mostra personale è ad Arborea (OR) nel 1999.
Si qualifica ceramista nel 2004 presso l’Istituto C.R.F.P. di Oristano. Sperimenta sin dagli esordi diversissimi materiali, dal basalto alla juta, all’argilla.
Francesco Ciusa e Maria Lai sono i primi modelli ai quali si ispira. Grazie all’installazione Statue d’animo, tributo alla donna sarda, nel 2009 è invitata, fuori concorso, al XII Simposio Internazionale di Scultura su Pietre del Friuli Venezia Giulia a Vergnacco (UD) e partecipa al XIX Simposio Internazionale di Scultura su Pietra Trachite di Fordongianus (OR). Nel 2010 vince la Borsa di Studio “Workshow, laboratori creativi in rete”, residenza artistica a San Sperate (CA), presso la Scuola internazionale di scultura di Pinuccio Sciola. L’incontro con il padre delle Pietre Sonore sarà fondamentale: Jole Serreli lo considera il suo Maestro. Tante partecipazioni a importanti collettive, come nel 2011 “Trash-art”, all’Università di Pisa, il “Premio Adrenalina-La Nuova Era tra Simbolismo e Tecnologia” (2012), e il “Premio Adrenalina 2014, Il mio Paradiso”, entrambe al Macro Testaccio di Roma; nel mezzo “Odds and Sods” (2013), presso la prestigiosa ArtMooreHouse di Londra, nonché diverse partecipazioni alla rassegna artistica internazionale sui diritti umani “HUMAN RIGHTS?”.
Poi “Pani e Madri, la forza generatrice dell’arte” (2015), a cura di Simona Campus, all’EXMA di Cagliari. Il rapporto con la materia si concretizza, oggi, nel filo della fiber-art unito all’espressione della corporeità tipica della performance. La partecipazione a “Residenza artistica Cosenza 2015”, a cura di Alberto Dambruoso, ha caratterizzato ancora di più questa strada, con la scoperta del filo di seta grazie alle giovani filatrici di Mendicino (CS).
Il filo utilizzato da Jole Serreli è memoria recuperata attraverso l’intreccio con la concretezza degli oggetti quotidiani; lo dimostra Animas, la produzione nata nel 2014 e che nella ricerca realizzata a Cosenza ha trovato sviluppi decisivi. È nata infatti Animas-Custodi di trame, la produzione protagonista delle sue più recenti mostre e performance, come allo Spazio (In)visibile di Cagliari, a cura di Efisio Carbone, o a Selargius (CA), invitata dalla Fondazione Faustino Onnis.
Non va poi dimenticata Distanze, la personale antologica ospitata presso lo spazio “MCasa” di Oristano, a cura di MArte e sotto la direzione artistica di Flaminia Fanari.
Le performance più recenti sono “Gli occhi si abitueranno al vuoto e non avranno più fame”, realizzata durante l’inaugurazione della bi-personale Tessere trame, presso la Galleria Zoia a Milano, e “Nascita”, in onore di Costantino Nivola, realizzata durante “Fili di Pace”, evento per Emergency (Cagliari, 2016).
Ha partecipato alla VII edizione di Affordable Art Fair Milano (2017), con la Galleria Zoia di Milano. Era la seconda partecipazione alla fiera milanese del circuito Affordable Art Fair, dopo che già aveva partecipato nel 2013, vincitrice del concorso “BUCARtE – Buchi pazzeschi in mostra”.
Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero. Parte di Animas-Custodi di trame è esposta nella collettiva “BorderLine”, in svolgimento al MAM di Cosenza. L’intera produzione è stata esposta alla IX Biennale di Soncino, a Marco, prestigiosa manifestazione d’arte contemporanea (2017).