Presentazione del libro a cura del prof. Silvano Tagliagambe.
Inaugurazione dell’Esposizione
Coordinamento scientifico a cura dell’Università degli Studi di Cagliari con la prof.ssa Pamela Ladogana, la dott.ssa Simona Campus la dott.ssa Giulia Pilloni, e con Andrea Granitizio, responsabile dei progetti musicali per la Fondazione Sciola.
Con la partecipazione dei docenti del Master di Arte Sonora dell’Universitat de Barcelona e di Plataforma Vertices.
Il Giardino delle pietre sonore a san Sperate è il luogo nel quale Pinuccio Sciola ha voluto esprimere la sua concezione dell’arte come immaginazione creativa, produttiva e non riproduttiva. alla mente dei filosofi questa distinzione richiama subito Kant, e la sua idea dell’immaginazione come facoltà trascendentale, intermedia fra quelle del senso e dell’intelletto, e collaboratrice alla sintesi di entrambe, il cui compito è quello di operare la prima unificazione dei dati sensibili nell’unità dell’appercezione, costruendo fra i fenomeni relazioni che solo l’intelletto, e non l’intuizione immediata, è in grado di stabilire.
[…] il Giardino di San Sperate è un luogo reale, ma non intende essere semplice espressione e manifestazione del mondo reale. È piuttosto una sua ricreazione, che non vuole raffigurare la natura ma intende esplorarne le possibilità inespresse, individuando dimensioni spaziali e temporali inedite e imprevedibili, frutto della capacità dell’artista di assorbire le energie e le sollecitazioni dell’ambiente e di convertirle in un universo nuovo, in un luogo immaginato e immaginario nel quale i segni incancellabili del passato si mescolano e si saldano con la tensione verso un futuro ideale, capace di umanizzare la vita e il mondo.
Dall’Introduzione di Silvano Tagliagambe
Nel suo romanzo incompiuto L’uomo senza qualità, sug- gestivo affresco di una civiltà al tramonto, Robert musil sottolinea che gli uomini usualmente si concentrano sul senso di realtà, i cui stipiti sono duri. e aggiunge: “ma se c’è il senso di realtà, e di questo nessuno dubiterà, poiché è legittimo che esista, allora deve esistere anche qualcosa che si può chiamare senso di possibilità”.
Pinuccio Sciola ha saputo incarnare ed esprimere nel modo migliore entrambe queste esigenze. È stato un uomo concreto e d’azione, impegnato nel processo di trasformazione di una realtà, quella del suo paese e della sua comunità, che negli anni ’60 viveva ancora in condizioni di penosa arretratezza, e un “individuo della possibilità”, dotato di una straordinaria forza creativa, capace di vedere e pensare diversamente e di stimolare, con la sua arte, gli altri a fare altrettanto, per dissolve- re quella coltre di conformismo e indifferenza, oggetto degli strali polemici di Antonio Gramsci, suo grande conterraneo.
Professore emerito di Filosofia della scienza dell’Università di Sassari, si è laureato in filosofia con ludovico geymonat e si è perfezionato in fisica all’università lomonosov di mosca. È stato pro- fessore di Filosofia della Scienza presso le Università di Cagliari, Pisa, Roma “la Sapienza” e Sassari.
È direttore della collana “eredità di Pavel Florenskij. opere e studi” dell’editore mimesis e condirettore, con Dario antiseri, della “Piccola biblioteca del pensiero occidentale”, dell’e- ditore Rubbettino. le sue pubblicazioni, più di 370 tra volumi monografici, saggi e articoli, riguardano l’analisi dei più recenti risultati della fisica e delle neuroscienze e l’approfondimento del loro significato epistemologico, la psicologia analitica, la filosofia del digitale, la città e lo spazio pubblico in rapporto all’organizzazione delle reti e della conoscenza, il legame tra cultura umanistica e cultura scientifica, il pensiero scientifico e filosofico russo.
Il 6 febbraio 2021 gli è stata conferita, di iniziativa del Presidente della Repubblica Sergio mattarella, l’onorificenza di grande Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica italiana.
“Il Tempo di Sciola. Tesi di laurea 1988/2022” ha come intento quello di tramandare, attraverso un lavoro di ricerca scientifica, l’Opera di Pinuccio Sciola e soprattutto lo studio della sua personalità artistica, erede dell’antica tradizione dei costruttori dei nuraghi.
Sono stati individuati più di 50 lavori di ricerca e di studio di tesisti appartenenti a varie Istituzioni Italiane che hanno approfondito la figura di Sciola, le sue opere e la rivoluzione culturale del Paese Museo; tra queste si citano le Università degli Studi di Cagliari, Parma, Pisa, Milano, Genova, Sassari, Udine; le Accademie di Belle Arti di Brera, Catania, Bologna; il Conservatorio di Musica di Cagliari e il Royal Birmingham Conservatoire; lo Ied e il Politecnico di Milano, l’Universidad Nacional Autònoma de Mexico.
Le Tesi di Laurea esposte ricostruiscono l’evoluzione dello stile di Pinuccio Sciola che ha posto le basi alla successiva produzione delle Pietre Sonore, attraverso le quali conferma una fama di respiro internazionale; indagano lo sviluppo e la valorizzazione del Paese Museo ed evidenziano gli elementi ispiratori dell’Arte dello scultore, con i quali è riuscito, in modo del tutto originale, a creare una propria dialettica, fondata principalmente nel suo porsi come semplice mediatore della materia.
L’esposizione è, inoltre una prima importante occasione di conoscere gli approfondimenti e i temi trattati anche nelle tesi a indirizzo musicale, con una varietà di argomenti pari alle possibilità offerte da un approccio alla pietra non solo, e non più, esclusivamente percussivo.
Documentazione cartacea, fotografie inedite scattate dai tesisti durante il lavoro di ricerca in loco, video interviste ai fautori del movimento rivoluzionario del Paese Museo e l’audio campionato dei suoni delle Pietre Sonore saranno in esposizione durante i tre giorni della V edizione del Festival Sant’Arte.
A cura di Giulia Pilloni e Andrea Granitzio.